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Pelle artificiale in 3D by L’Oréal al fianco dell’Università di Berkely, California “L’Oréal è un pioniere della pelle ricostruita in 3D, da oltre 25 anni stabilisce soluzioni alternative per un mondo senza test sugli animali.” dice Barbara Lavernos – vicedirettrice generale responsabile per la ricerca, l’innovazione e la tecnologia di L’Oréal Professionnel – commentando la partnership siglata tra i Bakar Labs dell’Università della California (UC) Berkeley e la sua Azienda, per la fornitura di modelli di pelle ricostruita in 3D. Con questa collaborazione, Lavernos auspica “il supporto di nuove startup di Bakar in ricerca e sviluppo, per una produzione completamente integrata di pelle ricostruita in 3D”. L’obiettivo di questa partnership è sia rivoluzionare la prossima generazione di prodotti di bellezza, migliorando la salute della pelle, sia dare una spinta alla ricerca biotech per il settore farmaceutico e di bellezza. Oppenheimer, quanti kg ha perso Cillian Murphy? La risposta è: un bel po’! Il numero preciso non lo sapremo mai perché Murphy non vuole farne una questione di gossip – “Non voglio che diventi ‘Cillian ha perso x per la parte’ “ – pertanto toccherà accontentarci di guardarlo su schermo e constatare il suo grande lavoro d’attore, che è passato anche per la dieta… una vera dieta “hollywoodiana” dato che Murphy, secondo la collega Emily Blunt, ha provato anche a non presentarsi alle cene del cast, addirittura dimenticandosi di mangiare. Non risulta difficile da credere, a giudicare dai suoi zigomi e dal suo sguardo allucinato, ulteriormente sottolineato dall’ombra dell’incavo degli occhi. Insomma, dopo il gangster britannico e mezzo pazzo Thomas Shelby, per Murphy arriva un altro personaggio pieno di luci e ombre… e sigarette! Non è un mistero che Oppenheimer fosse un accanito fumatore, e lo è anche il personaggio di fantasia Tommy Shelby… per la gioia del salutista Murphy, che odia così tanto il fumo da essersi inventato un escamotage per le riprese di Peaky Blinders: fumare soltanto “sigarette aromatiche”, di quelle senza tabacco né nicotina e riempite di erbe profumate… per rendergli l’esperienza meno spiacevole. Che abbia usato questo trucco anche per le riprese di Oppenheimer? waka waka waka waka… Pac-Man torna “di moda” con la nuova capsule di Dsquared2 Chi è che non conosce Pac-Man? Quel simpatico pallone giallo che si aggirava per un labirinto, mangiando pillole per accumulare punti, dovendo al contempo scappare da 4 fantasmini colorati che lo inseguivano senza sosta. Quanto tempo è passato da allora, quanta strada abbiamo fatto… ed è partito tutto da lì! Dsquared2 ha deciso di rendere omaggio a questo videogioco, IL videogioco per eccellenza, con una simpaticissima capsule per uomini, donne e bambini… Incentrata non su Pac-Man in sé ma sui suoi acerrimi nemici, i fantasmini colorati. All’interno della capsule troviamo: giacche e jeans in denim, camicie in cotone, giacche a vento ma anche una felpa hoodie, una pencil skirt in denim, hot pants a vita alta… ma anche boxer, costumi da bagno, bikini e tanto altro ancora! Piccola curiosità: sapevi che i fantasmi di Pac-Man hanno dei nomi? Quello rosso si chiama Blinky, quello rosa si chiama Pinky (incredibilmente), quello blu si chiama Inky e quello arancione… Clyde! Anime: la Cina spodesterà il Giappone come Primo Paese Produttore? La parola a Masao Maruyama, fondatore di MAPPA Diciamocelo, gli anime (cartoni animati orientali) fanno ormai parte della cultura mondiale… Chi non ha mai sentito parlare di Dragon Ball o di Sailor Moon o di Lupin? Grazie al talento visionario dei suoi disegnatori, sceneggiatori, registi e musicisti, per decenni il Giappone ha potuto esportare la sua cultura in tutto il mondo, costruendo un business ricchissimo che ha completamente sovrastato il mercato occidentale su ogni aspetto: mole di produzione, varietà dei contenuti, velocità nell’esecuzione… L’etica del lavoro nipponica non ha mai lasciato scampo ai mercati del resto del mondo… Fin’ora. Negli ultimi anni, anche la Cina si è “aperta” all’Occidente nel settore multimediale, producendo videogiochi e film con il chiaro intento di fare concorrenza all’egemonia americana e, ancor di più, a quella giapponese, e potrebbero riuscirci. A detta di Masao Maruyama, fondatore del grande studio di animazione giapponese MAPPA, l’unico motivo per il quale la Cina (che dispone di più forza lavoro e più denaro) non ha ancora eclissato il Giappone è per via delle restrizioni sulla libertà di espressione, che per adesso rendono la produzione cinese ancora “insipida” per il gusto occidentale… Ma tutto questo potrebbe cambiare.

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