Trekking, che zaino mi porto? Il cane sarà anche il miglior amico dell’uomo, ma lo zaino è il migliore amico del trekker… e, come tale, va selezionato con attenzione e senza badare al risparmio, in certe cose bisogna investire su affidabilità e durabilità. Vediamone qualcuno tra i più consigliabili. Ferrino Overland 65+10 (litri): è uno zaino da trekking robusto, con doppio accesso alla parte frontale ed inferiore, cappuccio amovibile, due porta piccozze, due porta bastoncini e nastri addizionali porta materiali. Salewa Alptrek 50+5 (litri): ideato per le escursioni di più giorni, realizzato in nylon, è ultraresistente e provvisto di sostegni lombari preformati che assicurano un’ottimale distribuzione del carico. Deuter Act Trail Pro 38L: ideale per le escursioni più brevi, provvisto di un compartimento per gli indumenti umidi o sporchi, tasche apposite per oggetti di valore e due laterali che ne ampliano la capienza. Deuter Futura 30L: particolarmente adatto alle donne, il design infatti è stato studiato per “fittare” perfettamente con la schiena femminile, molto valido sia per i tragitti più brevi che per le ferrate e le passeggiate di più giorni. I numeri parlano chiaro: addio felpe! È il grande ritorno del formale, tra i giovani Dopo così tante stagioni “dominate” da felpe e sneakers, complici anche gli strascichi sociali della pandemia (smart working in primis), ora c’è la grande rimonta degli outfit formali tra i giovani. Secondo una ricerca dell’Osservatorio di Confindustria Moda, nell’anno 2022 abbiamo avuto un +18% di sell out per la moda maschile, contro un +8,5% del casualwear; +9% per le camice e un solidissimo +20% per l’abito. Una nuova frontiera modaiola? La tendenza di reinterpretare il classico in chiave più moderna? Quale che sia la ragione, “formal is the new casual”, come afferma Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine. Gucci calca il campo di Wimbledon… e lo fa con un borsone logato Invasione di campo dell’italiana Gucci a Wimbledon, “spalla a spalla” del connazionale Jannik Sinner. Il campione, classe 2001, ha fatto il suo ingresso sfoggiando un borsone sportivo Gucci, realizzato apposta per l’occasione e “griffato” con le iniziali JS, a simboleggiare il sodalizio tra il tennista e la prestigiosa casa di moda; un’accoppiata vincente in puro stile Made In Italy. Ma non sono mancate le polemiche… In fondo, potevano mai mancare le polemiche? Infatti nella storia del tennis non era mai successo che un atleta fosse autorizzato a portare con sé un accessorio logato e (così terribilmente) riconoscibile. Mercurio: qualche curiosità sul pianeta più piccolo del nostro sistema solare • Nonostante sia il pianeta più vicino al Sole, NON è il pianeta più caldo; questo primato appartiene a Venere. • È uno dei pianeti più noti fin dall’antichità, i babilonesi lo chiamavano Nabu, associandolo al dio della scrittura e della saggezza, analogamente agli egizi che lo accostavano invece a Thot, dio della conoscenza. • È il pianeta più piccolo del nostro sistema solare e sfortunatamente per il suo orgoglio (ammesso che i pianeti abbiano il senso dell’orgoglio) vi sono corpi celesti più grandi di lui, come la nostra Luna oppure Titano, la luna di Saturno. • Fondamentalmente non ha atmosfera, pochissima, giusto un sottile strato di gas. • Non ha gli anelli come Saturno ma ha la coda! A causa della sua vicinanza con il sole, le particelle di vento solare lo investono con una forza così imponente da “spogliarlo” dei suoi atomi di sodio, formando una coda cometaria che però è visibile solo con determinati sistemi di osservazione. • Così come il messaggero degli dei era uno spirito libero, Mercurio è un pianeta solitario: non possiede satelliti naturali. Tutto quello che non sapevi sul Cubo di Rubik Lo sapevi che… L’inventore del Cubo di Rubik, il signor Rubik, era ungherese e inventò questo oggetto per esplicare il concetto di “multidimensionalità”, il quale era destinato unicamente ai matematici. Rubik non si accorse di aver creato un rompicapo così affascinante finché non mescolò le facce, infatti il primissimo Cubo presentava una colorazione unica. Il suo primo nome era “Cubo Magico”. Il record assoluto della risoluzione di un Cubo di Rubik 3x3 è, ovviamente, di un robot chiamato Sub1 Reloaded, costruito dall’ingegnere Adam Beer, che impiegò letteralmente neanche un secondo (0,637 sec) per risolverlo. Se si volesse cercare di risolvere un Cubo classico (3x3) senza ricorrere ad algoritmi matematici, si dovrebbero tentare fino a 43 trilioni di combinazioni diverse.