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Cosmetica Italia


Beauty Report: l'Industria Cosmetica nel 2016

Il fatturato dell’industria cosmetica, cioè il valore della produzione italiana, ha registrato un incremento del 6% sull’anno precedente, con un valore di 10.013 milioni di euro, confermandosi un’eccezione rispetto al comparto manifatturiero nazionale, nonostante qualche incertezza del mercato interno.

fatturato-per-canale

Con riferimento alla suddivisione dei fatturati sul mercato interno si segnalano i positivi andamenti delle vendite dirette, soprattutto grazie all’e-commerce, che insieme crescono dell’8,1%, e dell’erboristeria che, inglobata nell’aggregato della grande distribuzione, cresce di quasi tre punti percentuali. In aumento anche il sell-in in farmacia (+1,5%), così come il canale profumeria (+0,9%) che registra una inversione positiva. L’analisi della ripartizione percentuale dei fatturati propone interessanti evoluzioni: la grande distribuzione registra ancora una leggera contrazione, passando dal 30% al 28,7% del mercato, alleggerita dall’incorporazione dell’erboristeria, in crescita di tre percentuali. Prosegue invece l’incremento delle esportazioni che coprono il 38% dei fatturati, delle vendite dirette (4,4%)e della farmacia (11,5%). La profumeria, con una quota di oltre il 12,4%, rimane una colonna portante dell’intero settore.

SALONI DI ACCONCIATURA

In rallentamento rispetto agli ultimi esercizi, è il trend negativo di consumo registrato nei saloni di acconciatura, con una diminuzione del 2,2% e un valore pari a 560 milioni di euro, il 5,7% di tutti i cosmetici venduti in Italia: la generalizzata diminuzione dei passaggi in salone da oltre cinque anni condiziona negativamente il settore anche se molti professionisti hanno saputo reagire proponendo strategie di segmentazione sia nei servizi che nei trattamenti.

Il valore del mercato contempla sia i prodotti utilizzati per i servizi e venduti nei saloni, sia i prodotti venduti e utilizzati fuori dai saloni: per questi ultimi si segnala un peso di circa il 16% del valore aggregato. La rilevazione online proposta a un campione significativo di acconciatori, e confrontata con analoga rilevazione condotta nel 2013, consente di attualizzare importanti indicatori come i prezzi praticati all’interno dei saloni. Il prezzo medio praticato per la colorazione è tra 21 e 30 euro per oltre il 56% degli intervistati, il prezzo medio per la messa in piega trova la massima concentrazione (44%) nella fascia tra i 31 e 40 euro.

Così come accade in altri canali, i trend di consumo si differenziano di molto anche all’interno dei saloni: alcuni di essi, infatti, hanno studiato importanti attività promozionali, riuscendo ad attrarre una clientela sicuramente condizionata dalla congiuntura negativa ma desiderosa di servizi qualificati e sicuri. Questo atteggiamento viene evidenziato dai risultati relativi alle motivazioni d’acquisto, che mettono in luce la massima attenzione ai suggerimenti del professionista così come per la farmacia si fa riferimento al counseling.

ANDAMENTO DEI CONSUMI DI COSMETICI

andamento-consumi-cosmetici

I valori di chiusura dell'anno registrano trend in miglioramento rispetto a quelli registrati negli ultimi esercizi: i consumi cosmetici in Italia segnano note positive con un +1,4%, toccando i 9.847 milioni di euro, valore confortante in quanto si torna a crescere vicini ai ritmi pre-crisi. Sul totale cosmetici, 8.362 milioni di euro sono venduti nei canali al dettaglio, con una crescita complessiva dell’1,3%, in parte sorretta dal buon andamento delle farmacie e delle superfici specializzate nell’ambito mass market. Andamento positivo anche per il canale erboristeria che mantiene pressoché stabile la crescita con un +2,9%, bene anche la profumeria (+0,9%) che mostra segnali di ripresa dopo tre esercizi chiusi con segno negativo.

Il mercato interno vede, al di sopra di ogni più rosea aspettativa, l’ottima performance delle esportazioni, +14,3%, a conferma della sempre maggiore capacità delle imprese cosmetiche italiane di adeguarsi alle nuove caratteristiche dei mercati in espansione e delle diversificate opzioni d’acquisto dei consumatori. Il nuovo anno vede confermato un comportamento d’acquisto cross-canale da parte dei consumatori, una delle caratteristiche più evidenti del mercato italiano.

IMPORTAZIONI ED ESPORTAZIONI

esportazioni

Per il sesto anno consecutivo, l’export registra un ulteriore sostanziale incremento, avvicinandosi al valore-soglia dei quattro miliardi di euro. I cosmetici italiani esportati toccano infatti i 3.806 milioni di euro, con un incremento del 14,3%. Importante anche il valore consuntivo che riguarda i dati in quantità: la crescita è del 10,7%, a conferma che la spinta all’internazionalizzazione è sempre più presente e non si manifesta solo a livello di marginalità. In crescita più dinamica rispetto ai precedenti esercizi, le importazioni raggiungono i 1.810 milioni di euro, un +7,4% rispetto al 2013, bilanciato dall’aumento in quantità, superiore ai cinque punti percentuali.

La ripresa consolidata dei mercati esteri incide bene sulla bilancia commerciale del settore cosmetico che conferma il trend iniziato nel 1996, quando il valore delle esportazioni di cosmetici ha superato quello delle importazioni. Il saldo attivo è vicino ai 2.000 milioni di euro, ben al di sopra di molte categorie merceologiche contigue confermando la cosmetica italiana come elemento attivo per il sistema economico del paese. La piena ripresa di alcuni storici mercati esteri, analogamente allo sviluppo di nuove aree di consumo, ha sicuramente contribuito alle performance commerciali italiane all’estero, in forte aumento dopo il fisiologico rallentamento del 2008-2009. Ma a incidere sempre più sono le “nuove” destinazioni, fortemente cercate nelle attività imprenditoriali italiane.

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