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di IndagineRevolving Panel n°1
Giugno 03 |
Revolving
Panel n°2
Dicembre 03Trend |
Andamento |
Anche
il canale dellacconciatura professionale risente della
non favorevole congiuntura. Si rileva, infatti, un incremento
delle dichiarazioni di contrazione del lavoro (28% del
totale, + 23% rispetto alla rilevazione 2002) a scapito
di quelle di crescita (8%, -7%) e di quelle di stabilità
e (64%, -3%). Il cluster che risente più della
crisi è quello dei "piccoli". Oltre il 34% di
questi saloni dichiara di registrare una contrazione
del lavoro, seguito dai pv "medi" (31,5%, dei quali
oltre il 20% va peggio rispetto a due anni fa). Ciò
ha portato allespulsione dal mercato dei pv più
marginali, con conseguenti limitati trend sulle dimensioni
medie (vedi seguito).
Il cluster che ha le più basse frequenze di contrazione
è quello degli "estesi" (grandi superfici e pochi
addetti): il 17% degli intervistati dichiara una crescita,
con una contrazione del solo 2% rispetto al passato.
Il cluster che fa registrare la maggior inversione di
tendenza è quello dei "top", per il quale le
dichiarazioni di crescita si riducono del 24% (ora pari
al 16,8%), quelle di stabilità aumentano del
10% (ora pari al 64,9%) e quelle di contrazione del
lavoro si incrementano del 14% (ora al 22,5%).
Le micro-zone dove si rilevano concentrazioni più
elevate rispetto alla media di dichiarazioni di andamento
in crescita si concentrano al Sud e al Nord; quelle
dove si rilevano più spesso dichiarazioni di
contrazione del lavoro sono al Sud e al Nord Ovest.
Al Centro e nel Nord Est si registrano le più
alte frequenze, sempre rispetto alla media, di dichiarazioni
di stabilità.
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In
autunno si assiste a una ripresa (moderata) dei consumi,
conseguente a un maggior ottimismo percepito dai consumatori
e dalla distribuzione in seguito a un lento ristabilizzarsi
della congiuntura internazionale. Ciò si trasforma,
in termini di andamento dei saloni di acconciatura, in
un recupero delle dichiarazioni di crescita dellattività
che, dopo il calo primaverile ed estivo, tornano a crescere.
Rispetto alla rilevazione precedente la quota dei parrucchieri
positivi aumenta al 10,1% (+2%), con un recupero sulle
dichiarazioni di calo (-2%). Rimane alta (64%) la quota
dei saloni che giudica stabile la propria attività.
E soprattutto al Nord che le cose vanno meglio (specie
nel settore occidentale dove si registra la minor incidenza
delle dichiarazioni negative, 23%).
I saloni "estesi" (grandi superfici e pochi addetti) sono
ancora quelli che registrano minor calo dellattività
(12.8%), ma sono anche quelli più stabili in assoluto
(78%) e, quindi, con minori tassi di crescita. Sono sempre
i "top", invece, a far registrare le migliori performance,
con il 22% del cluster in crescita e solo il 15% in calo.
Anche i saloni "di qualità" e quelli "emergenti"
fanno registrare una ripresa dellattività (i pv
che dichiarano un aumento del lavoro crescono del +10%
rispetto al periodo precedente, mentre quelli che indicano
una contrazione scendono intorno al 23% del cluster) e
ciò avviene anche per i pv medi, per i quali si
riduce molto la quota di chi dichiara stabilità
(47% contro una media di oltre il 60%), ma che tuttavia,
con i saloni piccoli, fanno registrare anche le più
elevate incidenze di contrazione del business (comprese
tra il 31e il 37% del cluster).
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Panel n°2
Dicembre 03Trend |
Saloni Unisex |
La
situazione è stabile. Si nota una maggior velocità
di cambiamento al Centro e soprattutto al Sud, dove i
saloni unisex aumentano più rapidamente rispetto
ad altre aree, ma rappresentano ancora meno del 20% del
totale dei pv, con una quota di canale di circa il 50%,
rispetto alla situazione del Centro Nord che mediamente
conta il 38% di questo tipo di saloni. Ancora più
distante è la realtà del Nord Est, dove
un parrucchiere su due è unisex . |
I
saloni unisex tornano ad aumentare il proprio peso nel
canale: nel periodo si registra un +2% di quota a valere
soprattutto sui saloni uomo. Dopo un certo dinamismo al
Centro-Sud, è ora nel Nord Est che si rilevano
le più frequenti aperture o conversioni di saloni
unisex, confermano nelle regioni del Settentrione orientale
la concentrazione più elevata dio questo tipo di
parrucchieri.
Sono i saloni più grandi e innovativo (top, emergenti
e di qualità) a essere aperti a uomini e donne,
mentre i parrucchieri piccoli sono ancora quasi sempre
per donna o per uomo. |
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Panel n°2
Dicembre 03Trend |
Ubicazione su Strada, n° vetrine, mq |
Dato
il breve periodo intercorso dallultimo aggiornamento
del censimento MMAS (la precedente rilevazione risale
allautunno 2002), non si registrano particolari spostamenti
nella collocazione dei negozi. Tuttavia, la tendenza sembra
essere quella di una maggior presenza su strada (90% dei
pv) e nei centri commerciali (1% dei dichiaranti), con
un corrispondente calo dei saloni allestiti in interni
o piani alti. Le dichiarazioni relative al numero di vetrine
tendono a essere più stabili per i negozi di maggiori
dimensioni e, infatti, si assiste a una diminuzione relativa
del peso della fascia 1 vetrina.
Per quanto riguarda le dimensioni del pv, si evidenzia
una concentrazione delle dichiarazioni intorno a superfici
medio grandi (fascia 100-150 mq aumenta, il 2% dellintero
canale) alla quale si contrappone una minor citazione
relative a superfici medie (la fascia 50-100 mq, che rappresenta
un quarto dei pv, si riduce dell1%).
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E
confermata la tendenza ad aprire nuovi saloni nei centri
commerciali, in particolare al Nord) e cala ancora lincidenza
dei parrucchieri che lavorano in interni o appartamenti
(presenti più al Centro-Sud). I saloni allinterno
di centri commerciali rappresentano ancora, tuttavia,
solo l1% del canale. Per quanto riguarda le vetrine si
registra una lieve concentrazione delle risposte nella
fascia 2 vetrine (Nord Ovest), senza per altro modificare
apprezzabilmente le caratteristiche della distribuzione.
Anche per quanto riguarda le superfici si registra un
leggero incremento delle frequenze di risposta nelle fasce
più alte.
Ciò porta a concludere che le nuove aperture riguardano
prevalentemente saloni medio grandi (sopra i 100 mq) con
due o più vetrine, localizzati lungo vie cittadine
e, più spesso che in passato, allinterno di centro
commerciali.
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Dicembre 03Trend |
N° addetti |
Riguardo
al personale si evidenzia - con variazioni più
evidenti rispetto ad altri parametri dimensionali visto
la maggior "manovrabilità" del fattore lavoro
una riduzione del personale, soprattutto nei saloni "medi".
Come per le superfici, è chi si trova esattamente
nella media a risentire maggiormente dellq stasi dei consumi.
Infatti, i saloni con tre addetti si contraggono di oltre
il 3% (passando dal 16 al 13% del totale), mentre aumenta
il peso dei parrucchieri che hanno un lavorante o operano
da soli (oltre i tre quarti del totale). Più stabili,
con limitate di dichiarazioni di riduzione del numero
di collaboratori, i pv di grandi dimensioni. E al Nord
che si concentrano i pv con un solo addetto (il 50% Nord
Ovest, contro il 30% di Sud e Centro Italia). Sempre al
Nord e in parte al Centro si trovano con maggior frequenza
i saloni con due addetti (38% contro il 33% del Sud).
Ancora al Nord, tuttavia, si concentrano i negozi di grandissime
dimensioni. In contrazione anche limpiego di apprendisti
(-2%), presenti in non più di un salone su quattro.
Parimenti si riduce la difficoltà a trovare personale,
segnalata ancora, comunque, da quattro pv su cinque.
Anche in conseguenza della contrazione del numero medio
di addetti per salone, si registra laumento delle dichiarazioni
di lavoro su appuntamento (+10%), con trend più
rapidi al Sud e al Nord Est. La programmazione diventa
sempre più un fattore critico di organizzazione
dellattività. In questo senso anche la richiesta
di appuntamento per visite commerciali da parte di agenti
di vendita può essere uninnovazione aziendale
utile e gradita ai parrucchieri. |
Limportanza
della programmazione del lavoro, anche per un frequente
sotto-dimensionamento della forza lavoro del pv, emerge
con forza dal progressivo affermarsi della prassi degli
appuntamenti, quasi sempre richiesti dai saloni donna
e unisex, ma in aumento anche presso quelli da uomo. Oltre
al servizio al cliente, è ben presente agli acconciatori
(soprattutto al Nord e in particolare al Nord Est) la
necessità di evitare picchi di attesa e di organizzare
il lavoro. |
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Dicembre 03Trend |
Lavoro su appuntamento |
Anche
in conseguenza della contrazione del numero medio di addetti
per salone, si registra laumento delle dichiarazioni
di lavoro su appuntamento (+10%), con trend più
rapidi al Sud e al Nord Est. La programmazione diventa
sempre più un fattore critico di organizzazione
dellattività. In questo senso anche la richiesta
di appuntamento per visite commerciali da parte di agenti
di vendita può essere uninnovazione aziendale
utile e gradita ai parrucchieri (vedi in proposito il
servizio DPMS di M&T www.metmi.it). |
Limportanza
della programmazione del lavoro, anche per un frequente
sotto-dimensionamento della forza lavoro del pv, emerge
con forza dal progressivo affermarsi della prassi degli
appuntamenti, quasi sempre richiesti dai saloni donna
e unisex, ma in aumento anche presso quelli da uomo. Oltre
al servizio al cliente, è ben presente agli acconciatori
(soprattutto al Nord e in particolare al Nord Est) la
necessità di evitare picchi di attesa e di organizzare
il lavoro. |
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Rivendita |
Cresce
la rivendita. Si riducono di circa il 5% i saloni che
dichiarano di non vendere (60% del totale). Nel 60% dei
casi non si vendono più di 5 pezzi a settimana,
lacche, shampoo trattanti e altri balsami e lozioni sono
oltre il 60% dei prodotti venduti. Al Sud si è
registrato più spesso una cambiamento di atteggiamento
(da non rivendita a rivendita). Al Nord si è registrato
un più marcato spostamento nel numero di pezzi
rivenduto a settimana. |
La
rivendita cresce soprattutto al Nord (Est) e al Centro,
con la quota dei parrucchieri che la dichiarano in aumento
del 3% (ora il 43% del totale). Anche il numero di pezzi
cresce, innalzandosi il peso delle fasce relative a più
di cinque articoli a settimana (+3%), per un totale del
43% dei rispondenti. Sono shampoo, balsami, lozioni e
lacche i cosmetici più ri-venduti, valendo nel
complesso il 70% degli atti di acquisto delle clienti
(33% solo di shampoo). |
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Acquisti diretti dai produttori |
Con
la flessione dei consumi, gli acconciatori pongono più
attenzione agli acquisti. In questo senso può essere
interpretato il leggero recupero (nellordine del 2%)
delle dichiarazioni di chi si rifornisce da grossisti,
soluzione (adottata mediamente dal 18% dei parrucchieri)
che permette di acquistare meno prodotti, man mano che
servono. Ciò è stato rilevato con maggiori
frequenza al Nord Est e al Centro, dove un pv su cinque
ha dichiarato di rifornirsi allingrosso. |
Gli
acquisti tornano ad essere prevalentemente presso le aziende
(85%) e solo residualmente attraverso il canale lungo
del grossista (15%, -3% rispetto al periodo precedente).
Evidentemente con la ripresa del lavoro è tornato
un maggiore ottimismo e la programmazione degli acquisti
ha sostituito una logica di brevissimo periodo che aveva
coinvolto le fasce più marginali del canale. Nel
Nord Est e al Centro rimane più frequente che in
altri territori il ricorso allingrosso. |
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Formazione professionale dalle aziende |
Aumenta
ancora il ruolo dellindustria cosmetica nella formazione
professionale (+3% per un complessivo 74% di parrucchieri
che dichiarano di frequentare corsi aziendali). Diminuiscono,
invece, le citazioni dei corsi accademici (-2%), di quelli
tenuti da professionisti o consulenti (-1%) e di quelli
realizzati da associazioni di categoria (-1%). Aumenta,
invece, (+1%) il peso della formazione attraverso riviste,
testi didattici, partecipazione a fiere ed eventi professionali. |
Il
ruolo formativo dellindustria torna ai livelli degli
anni 90, con più dell83% dei parrucchieri (specie
al Nord Est e al Centro-Sud) che dichiara di partecipare
a corsi e work shop aziendali.
Crescono, comunque, anche le citazioni degli altri canali
didattici (corsi accademici, 9%, di professionisti o consulenti,
3,8%, di associazioni di categoria, 1,6%, riviste, testi,
fiere ed eventi, 4,9%) a testimonianza di una ripresa
dellattività e degli interessi dei parrucchieri.
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Servizi Estetici (ed etnici) |
Scende
di qualche punto percentuale (circa 4) la frequenza dei
saloni che offrono anche servizi di estetica (ora intorno
al 18% del totale). Vengono meno citati i servizi viso
e la manicure. Rimangono, invece, costanti i servizi da
cabina e il trucco. |
Si
mantengono costanti i servizi complementari alla cura
del capello, con lestetica che si conferma presente nel
18% dei dichiaranti. La maggior presenza di servizi (dalla
manicure, al viso, al trucco) è rilevabile al Nord
Est e al Centro, seguito dal Nord Ovest. Solo il 14% dei
dichiaranti fa servizi etnici (più nel Nord Est
e al Centro). Raro è limpiego di prodotti specifici
(1%). |
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Rinnovo dei Locali |
Circa
il 5% degli intervistati ha dichiarato di aver rinnovato
larredamento del salone nei primi mesi de 2003. Le frequenze
maggiori si sono registrate nel Nord Ovest, quindi al
Sud, ed in egual misura al Centro e al Nord Est. Negli
ultimi due anni e mezzo (quindi a partire dal 2001) quasi
il 15 % dei saloni ha apportato qualche miglioramento
al pv e il trend di rinnovo dei locali accelera progressivamente. |
Non
si rilevano particolari scostamenti rispetto alla situazione
precedente.
La maggior propensione al rinnovo dei locali continua
a essere registrata nel Nord Ovest (solo il 7% dei pv
è antecedente agli anni 90). I saloni più
datati continuano ad essere più frequenti al Sud
(15% del totale), quindi al Centro e al Nord Est (13%).
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Computer ed e.mail |
La
diffusione dei pc rimane stabile e aumenta la frequenza
delle dichiarazioni (+2%) di impiego della posta elettronica.
Il peso delle dichiarazioni relative a siti Internet è
in leggero calo. Quasi raddoppiata, invece, lincidenza
(sempre bassissima) degli acquisti in on line (ora dichiarati
anche al Sud), da correlare con il recupero del canale
ingrosso, per le contingenti esigenze di differenziazione
e ottimizzazione degli acquisti. |
Senza
grandi variazioni la presenza di pc nel canale (rilevata
presso circa l8% dei pv). La posta elettronica è
impiegata soprattutto al Centro (dal 50% di chi possiede
un computer) e, quindi, nel Nord Ovest (39% di chi ha
un pc).
Sempre modesto il ricorso agli acquisti attraverso Internet,
pari a circa il 2,5% di chi usa il pc ovvero lo 0,2% del
canale.
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