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LE CANDIDATE ALLA FINALE DI ‘MISS ITALIA’
2005 E I LORO GENITORI: CHI SONO, COSA PENSANO, CHE SOGNI HANNO sintesi delle due ricerche svolte da Astra per conto di Wella |
Analizziamo
qui di seguito alcuni dei principali risultati della ricerca
svolta per Wella dall’istituto Astra, che ha intervistato
99 delle 101 candidate a Miss Italia e 55 loro genitori (tutti
quelli che é stato possibile contattare). LE CANDIDATE Le candidate sono quasi tutte 18-24enni (solo il 4% ha 25 o più anni mentre il 10% é minorenne). Vengono da tutto il Paese (un po’ meno della media dal nord-ovest e un po’ più dal nord-est e dal centro). Risultano per due terzi diplomate (con solo il 3% di già laureate – ma moltissime frequentano l’università – e col 28% che per ora ha conseguito solo il titolo di scuola media inferiore: ma la gran parte studia ancora al liceo o in un istituto tecnico o professionale). Per il 90% non lavorano, cioè studiano o sono in cerca di un’occupazione stabile (5 sono impiegate o insegnanti, 2 commesse o operaie, 1 é commerciante, 1 giovane imprenditrice). Vivono in una condizione socio-economica di medio (50%) o ottimo benessere (il 40% si definisce di classe medio-alta/alta), con solo il 3% quasi povero. L’81% naviga in Internet. E sanno le lingue, più o meno bene: svetta l’inglese (85%), seguito dal francese (43%), dallo spagnolo e dal tedesco (tra l’11% e il 12% ciascuno), mentre l’1% parla il russo. Le attuali candidate a Miss Italia hanno un profilo socio-demografico che non si discosta significativamente da quello delle candidate dell’anno passato; le differenze più significative si ritrovano nel livello d’istruzione più elevato (il 69% é diplomato o laureato vs il 64% del 2004), nel fatto che la quasi totalità delle candidate studia ancora o é in cerca della prima occupazione (90% vs 78%) e infine in un deciso miglioramento della condizione socio-economica, con una consistente riduzione della classe media (49% vs 67%) e un incremento della classe superiore (40% vs 27%). Caratteristiche psicologiche e culturali Che caratteristiche psicologiche e culturali hanno le ragazze della finale? Ce lo hanno detto loro stesse, con differenze non piccole da persona a persona. Il grosso (60%) si de-finisce felice, mentre una robusta minoranza (quasi il 40%) afferma di essere ansiosa ed emotiva, a volte (10%) pessimista e/o aggressiva (9%). Sono per lo più giovani donne non pigre (89%), che amano divertirsi (59%), simpatiche (57%), estroverse e socievoli (52%); ma c’é un ‘partito’ minore che si racconta come riflessiva e pensosa (47%), con tanti interessi diversi (36%), precisa e ben organizzata (33%), colta e ben informata (31%), tollerante (25%). Circa la metà é tenera e romantica (52%), sognatrice (51%), semplice (46%), amante le tradizioni (31%) e la natura (29%); l’altra metà, invece, si presenta come ambiziosa (55%) e sicura di sé (32%); poco o per niente generosa (47%) e insincera (44%). La modernità non é dominante: certo, il 51% afferma di esser sportiva, il 45% curiosa e il 43% attiva e dinamica, ma solo il 26% é interessata alle novità, il 24% moderna e innovatrice, il 19% sempre di fretta e un minimo 5% amante della tecnologia (col 14% di conservatrici dichiarate). Neanche la cultura del bello coinvolge la maggio-ranza: se il 51% si descrive come di buon gusto, le amanti della bellezza non superano il 32%. Lo shopping é adorato dal 51% ma non più d’un quarto si dice attenta alle mode e trendy, mentre il 23% sostiene di esser assai attenta a come spende i soldi (solo un sesto é favorevole alle marche di qualità). Emerge un gruppetto di candidate non banali: spiritose e ironiche (42%), fantasiose e creative (36%), addirittura stravaganti e strampalate (10%), mentre le rigide severe non superano il 6%. Infine, sor-prendentemente, solo il 20% riconosce di essere sensuale e sexy. Rispetto al 2004 le 101 finaliste di quest’anno appaiono più ambiziose (+22%) e sicure di sé (+14%), meno romantiche (-18%) e sognatrici (-12%), meno timide (-14%), più in-sincere (+12%), meno simpatiche (-11%) e generose (-7%). Amano divertirsi di più (+8%) ma non fare shopping (-9%), talché risultano assai meno spendaccione (-16%). Amano di più le tradizioni (+16%) ma meno la natura (-9%); si definiscono più informa-te (+8%) e tolleranti (+9%) ma meno curiose (-13%), meno attente alle mode (-9%) e più alla tecnologia (+3%). Vanno meno di fretta (-12%) ma risultano pure meno calme (-7%) e meno allegre o ottimiste (-9%). Infine – a loro dire – sono meno sensuali e sexy dell’anno scorso (-6%). Ma quali sono gli obiettivi delle nostre Miss da ora al 2015? Al primo posto la famiglia, desiderata felice (dal 72%) e con dei bei figli (40%). Poi il lavoro: un lavoro che permetta di realizzarsi (66%), garanzia d’autonomia e indipendenza (55%), sicuro (53%), che consenta di guadagnare tanti soldi (27%), assai raramente utile agli altri (11%). Segue – d’un pelo – il grande amore (64%). Al quarto posto troviamo mamma e papà (l’obiettivo a dieci anni di far felici i propri genitori é segnalato dal 32%). Al quinto l’interesse per l’umanità: vivere in un mondo più giusto e sicuro (29%), aiutare i poveri, i deboli, i malati (21%). Contano via via meno mete esistenziali come avere una vita divertente (28%) e tanti amici sinceri (27%), essere celebre (20%) e stimata come artista (15%), essere sexy e desiderata (solo 9%), vivere – infine – in un ambiente del tutto nuovo (2%). Il rapporto con la bellezza E la bellezza? Emerge un orientamento fortemente maggioritario: quella di una persona non é solo un fatto esteriore ma riguarda anche la sua personalità (87%): é giusto occuparsi della propria bellezza ma anche di altri valori più importanti e duraturi (79%). D’altra parte, a sentir loro, le candidate preferiscono essere apprezzate più che per il corpo per le loro caratteristiche interiori, i propri valori e comportamenti (60%), anche se esse di solito dedicano tempo alla cura del proprio corpo (89%). L’idea che la bellezza, come la gioventù, possa sfiorire e venir meno col tempo risulta minoritaria (35%) e solo il 28% sostiene che é bene prepararsi per quando la bellezza non ci sarà più, anche se oggi se ne dispone. Il rapporto delle candidate con il concorso é per lo più maturo: il 70% dichiara di avere molti altri progetti e programmi al di là della presente partecipazione alla finale del concorso; il 68% dice che sarebbe bellissimo essere incoronata reginetta ma che sapreb-be viver bene anche senza; il 69% aggiunge con forza che non é affatto vero che le ragaz-ze che partecipano a questo storico concorso siano superficiali. Ma emerge una minoran-za, un po’ inferiore ad un terzo, che vive solo in relazione a questa corona, non sa che altro fare nella vita, considera sé e le altre concorrenti vacue e senza sostanza. Rispetto al 2004 si osserva, in questa sorta di ideologia delle candidate, una sola differenza davvero significativa: il consenso all’affermazione “più che per il mio corpo preferi-sco essere apprezzata per le mie caratteristiche interiori, i miei valori, i miei comportamenti” perde il 12% di consensi. Una curiosità: a quali parti del corpo – non solo proprio ma altrui – le ‘ragazze a Salso-maggiore’ danno più importanza? Dominano, come sempre, il viso (per il 92%) con gli occhi (79%) e assai meno le labbra (53%), il naso (28%), e il collo (solo 5%); al terzo po-sto vengono le gambe (74%); al quarto i capelli (65%: l’85% li vuole sempre puliti e in or-dine, il 72% dedica molta attenzione alla loro salute, il 34% ha un rapporto intenso – all’insegna della fiducia e della consulenza – con il proprio parrucchiere). Il sedere (59%) batte alla grande il seno (solo 22%), preceduto anche dalle mani (42%) e dalla pancia (35%). I piedi (19%), la schiena (14%) e le braccia (2%) chiudono questa curiosa classifi-ca. Rispetto al 2004 si registra un netto calo dell’attenzione portata – in sé e negli altri – alla pancia (-11%), al seno (-7%) e poi al naso (-7%), a favore invece d’un maggior ‘investimento’ nelle labbra (+11%), negli occhi (+8%), nel viso in genere (+6%). I GENITORI DELLE CANDIDATE Passiamo ai genitori delle candidate: per tre quarti madri (ma un quarto é padre); piut-tosto giovani (il 61% sta tra i 45 e i 54 anni e il 28% é men che 45enne); per due terzi diplomati (l’8% é laureato); per tre quarti ‘attivi’ (si osserva solo un quarto di casalinghe), con predominio degli impiegati/insegnanti/quadri (34%) sui commercianti/esercenti/artigiani (19%), con in minoranza gli imprenditori/dirigenti/professionisti (15%) e i salariati/agricolto-ri (solo 4%); un po’ meno benestanti di quel che riconoscono le figlie; per il 55% internauti; discreti conoscitori delle lingue (francese 47%, inglese 42%, spagnolo 4%, tedesco 4%; ma anche aramaico, arabo e polacco: ciascuno al 2%). caratteristiche psicologiche e culturali Rispetto alle loro ragazze a Salsomaggiore i genitori si descrivono come meno amanti il divertirsi e lo shopping (ma più favorevoli alle marche di qualità) ed invece – stanti pure l’età e le responsabilità maggiori – più dinamici, più sereni e severi, più tecnòfili, più attivi e sempre di fretta, più risparmiosi, più innovatori e interessati alle novità, più tolleranti, assai meno ambiziosi e mendaci, più colti e informati, più ansiosi ed emotivi ma anche più allegri e ottimisti, più sicuri di sé, più attenti alla salute così come alla natura e al bello, più organizzati e precisi, più spiritosi e ironici, più semplici, più socievoli ed estroversi, più generosi, al fondo più felici. All’età che ora ha la loro figlia coltivavano in parte gli stessi obiettivi che la ragazza dichiara: avere una famiglia felice, avere un grande amore, conquistare l’autonomia anzitutto tramite un lavoro sicuro. Ma emergono talune forti differenze: volevano assai più dei bei figli (+22%), fare felici i propri genitori (+13%), avere tanti amici sinceri (+24%), fare un lavoro utile agli altri (+42%) più che diventare famoso (-11%), special-mente vivere in un mondo più giusto e sicuro (+37%). Il rapporto con la bellezza Quanto alla bellezza, danno o dicono di dare più importanza delle figlie alla personalità, all’interiorità, ai valori duraturi delle persone (e anche della ‘propria’ candidata), mentre ovviamente reputano più caduca la bellezza (+33%) e più necessario prepararsi per quando non ci sarà più (addirittura +53%). Dicono di dare un’importanza relativa al concorso di Miss Italia; sostengono che la ragazza dà ad esso minor rilievo di quanto riconosce l’interessata; per il 79% non avrebbero mai immaginato alla sua nascita che la figlia sarebbe divenuta una finalista di Miss Italia (ma il 21% non lo escludeva o lo prevedeva o lo programmava già subito dopo il parto…). Infine, quanto alle parti del corpo alle quali attribuiscono maggior importanza (in sé e negli altri) gambe, sedere, pancia e naso ‘pesano’ meno che per le figlie, a favore delle labbra, delle mani, del collo e specialmente del seno (o torace per i maschi). I capelli, come per le figlie, sono al quarto posto (dopo il viso, gli occhi e le labbra): ma i genitori li amano e li curano assai più delle candidate al fine di averli sani (92% vs 72%), puliti e in ordine (98% vs 85%); le differenze più significative si ritrovano nella maggior fiducia riposta dai genitori rispetto alle figlie nel proprio acconciatore (+43%) e nel godere della frequenza del salone del parrucchiere come d’uno dei piccoli piaceri della vita (+36%). |