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Parrucchieri MMAS
lo stile di un nuovo mercato
Il canale professionale Acconciatura salvaguarda il suo potenziale.
Nel corso dell’ultimo Revolving Panel sono state controllate più di 9.000 attività, che erano state già contattate nel 2004 e delle quali l’ 1,6% circa sono risultate essere state chiuse recentemente o hanno modificato la loro ragione sociale.
L’ultima release del database MMAS Saloni d’Acconciatura contiene quindi in totale oltre 63.900 profili, che nel 73% dei casi sono completi di dati strutturali (tipologia, addetti, mq., servizi, ecc.)
Dal confronto con ulteriori liste reperite in Internet è stato inoltre possibile individuare e successivamente intervistare circa 600 nuovi esercizi di medie/grandi dimensioni.
Sempre attraverso l’analisi delle risposte alle 9.000 interviste condotte, si rileva la dichiarazione di una percentuale di cessazioni d’attività pari al 1,6% del campione nazionale.

Osservando il fenomeno relativamente a ciascuna regione, si ottengono le seguenti percentuali:

ABRUZZO = 0,63%
BASILICATA = 0,00%
CALABRIA = 1,00%
CAMPANIA = 1,24%
EMILIA ROMAGNA = 2,46%
FRIULI VENEZIA GIULIA = 0,39%
LAZIO = 1,77%
LIGURIA = 2,02%
LOMBARDIA = 0,98%
MARCHE = 0,55%
MOLISE = 0,00%
PIEMONTE = 1,70%
PUGLIA = 1,30%
SARDEGNA = 2,63%
SICILIA = 3,36%
TOSCANA = 0,78%
TRENTINO ALTO ADIGE = 2,80%
UMBRIA = 0,00%
VALLE D AOSTA = 2,94%
VENETO = 1,41%

é importante osservare che la contrazione del numero di attività spicca maggiormente nelle regioni: Liguria, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Sicilia, Sardegna, Valle d Aosta, con percentuali superiori al 2% del numero di saloni che erano presenti nel 2004.

Focus On
In questo numero, abbiamo confrontato tra loro i prezzi al dettaglio per grammo di prodotto, attingendo dai listini diffusi negli ultimi tre anni sul mercato dalle principali aziende di settore.
Per poter avere un metro di paragone omogeneo, i prodotti sono stati precedentemente classificati in alcune famiglie merceologiche che da diversi anni Marketing & Telematica utilizza in uno specifico studio di settore che viene condotto mensilmente..
E’ singolare comunque osservare come, dopo un generale tentativo di abbassare i prezzi nel 2004 rispetto a quelli praticati l’anno precedente (2003) e salvo per alcune categorie di prodotti (i così definiti non tecnici tra i quali principalmente i balsami e le lozioni) che conservano ancora un trend verso la riduzione, nel corso dei primi mesi del 2005 un po’ tutti i listini siano stati ritoccati verso l alto.
Comportamento delle Aziende produttrici che è in controtendenza rispetto al largo consumo, dove è ormai nota la deflazione dei prezzi sia nel comparto alimentare che in quello dei beni durevoli.
Da queste indicazioni e dalle opinioni raccolte nel corso delle frequenti occasioni di confronto che abbiamo con le Aziende del settore, sono deducibili alcune brevi considerazioni..
Potrebbe infatti trattarsi di un ulteriore tentativo delle Aziende di mantenere la marginalità originale del settore, un vantaggio che oggi appare compromesso da anni di incessante concorrenza tra gli storici e principali produttori, e che è stato maggiormente aggredito da un nutrito gruppo di piccoli operatori, comparsi sul mercato più recentemente e con alle spalle precedenti esperienze solo distributive.
Così, avviene sempre più sovente che aziende dichiaratamente votate al settore professionale stiano iniziando ad esplorare canali di vendita alternativi, sperimentando nuove manovre commerciali e reimpostando l’organizzazione della propria rete vendita.

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